SMALL TALK | A tu per tu con Roberto Cambi
Scultore, Cassano Magnago
_Ti presenti?
Mi chiamo Roberto Cambi sono nato sotto il segno dei Pesci. Sono un artista scultore che ama confrontarsi con il design.
_Com’è la tua casa?
È un open space molto luminoso con una parte completamente vuota monacale, che si contrappone all’altra, ridondante di oggetti.
_Cosa vorresti cambiare?
Non vorrei cambiare nulla.
_Il tuo rapporto con gli oggetti?
Il rapporto è di amore, sentimento, ricordo, svago.
_Il tuo colore preferito?
È un colore antico: il turchese egiziano. Un colore così vibrante che rimane un mistero perché nessuno è stato più in grado di riprodurlo.
_Cosa fai nel tempo libero?
Mi piace camminare alla scoperta di luoghi a me sconosciuti.
_A cosa non rinunceresti mai?
Non rinuncerei mai alla mia curiosità.
Se parliamo di oggetti, alcuni pezzi antichi della mia collezione che hanno sfidato il tempo per giungere fino a me.
_Il tuo luogo ideale per lavorare?
Il mio Studio.
_Da dove nasce la tua creatività?
L’atto creativo è un mistero. Una amalgama di suggestioni, percezioni, sogni ed emozioni.
_Il tuo vizio?
Il vizio presuppone una continuità di utilizzo e di dipendenza e in questo caso non ho vizi. Tuttavia, ogni tanto mi piace oziare.
_Cos’è il bello per te?
Ogni epoca ha il suo canone di bellezza. Esistono per me alcuni punti fermi che sono l’armonia, l’equilibrio e il rispetto, non solo nelle proporzioni.
_Un edificio o un’opera d’arte che ti emoziona?
Come edificio: la Sagrada Familia, ero un bambino quando l’ho vista la prima volta e la copertura non era ancora terminata. Ogni volta è uno stupore. Come opera: i tre Caravaggio a San Luigi dei Francesi.
_Un Maestro a cui ti ispiri ispirate?
Non uno in particolare! Più che ispirazione ho ammirazione per tutti coloro che hanno seguito la loro vocazione senza compromessi. Ce ne sono tanti.